Lo zio fantastico

Edoardo Bennato

Quasi ogni domenica, una ragazza nuova 
ad ogni primo incontro, la stessa 
passeggiata 
lui lo zio fantastico, l'auto non l'aveva 
ma un amico fisso che lo accompagnava 


Folle nei teatri, varietà e rivista 
le soubrettes e i comici, pubblico entusiasta 
la ribalta splendida come una vetrina 
e lo zio fantastico, sempre in prima fila... 

E poi arrivò la guerra... 
che tutti i sogni porta via 
la guerra in ogni lettera, in ogni fotografia 
E poi arrivò la guerra, che tutti i sogni porta via 
la guerra quella vera quella senza ironia... 

Signorine pallide, storie di anni trenta 
e lo zio fantastico, che ce le racconta 
c'era ancora il valzer e tutti erano felici 
ma lui pensava a Cuba ed ai suoi ritmi audaci!... 

E una sera perse, l'ultima corriera 
ogni due chilometri, una lampadina 
tutto quello scuro, non lo spaventava 
mentre camminava, pensava al suo futuro... 

E poi arrivò la guerra... che tutti i sogni porta via 
la guerra in ogni lettera, in ogni fotografia 
E poi arrivò la guerra, sempre diversa, sempre uguale 
la guerra dove è tutto un po' più grigio, anche il mare 
E poi arrivò la guerra, che tutti i sogni porta via 
la guerra quella vera quella senza ironia 

La guerra vera, la guerra finta 
la guerra che lo zio fantastico non la 
racconta 
La guerra finta, la guerra vera 
la guerra che lo zio fantastico chissà dov'era 
La guerra vera, la guerra finta 
la guerra che alla fine non si sa mai che l'ha vinta! 
La guerra finta, la guerra vera 
la guerra che lo zio fantastico chissà dov'era
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