Elemosina

Max Gazzè

Prenditi questa borsa mendicante tu accorto non l'hai toccata 
Antico lattante a poppa avara 
Per trarne goccia a goccia il tuo rintocco a morto 
Cava tu dal metallo qualche colpa bizzarra 
E vasta come noi la stringiamo sul cuore soffiaci che si torca 
Un'ardente fanfara 
Chiesa e incenso che tutte queste dimore sui muri 
Quando culla un'azzurra chiarezza il tabacco in silenzio dilati 
E le preghiere e l'oppio onnipossente ogni farmaco spezzi 
Stracci e pelle vuoi tu buttare il cappottino 
E ber nella saliva una felice inerzia 
E nei caffè sontuosi attendere il mattino 
I soffitti arricchiti di naiadi e veli 
Si butta il mendicante di vetrina un festino 

Quando esci vecchio dio 

Tremante sotto i teli d'imballaggio 
L'aurora è un lago di vino d'oro 
E tu giuri di avere nella tua gola i cieli 
Non avendo contato il lampo del tuo tesoro 
Almeno puoi ornarti di una piuma 
E a ricordo portare un cero al santo in cui tu credi ancora 

Non pensare che io vaneggi in parole discordi 
La terra si apre antica a chi muore di fame 
Odio un'altra elemosina 
Voglio che tu mi scordi fratello 
E innanzitutto non comprare del pane.
Página 1 / 1

Letras e título
Acordes e artista

resetar configurações
OK